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Che tipo di formatore sei?

Quante “slide” (o lucidi)  fai vedere durante una lezione di 4 ore? Su un’ora di lezione, quanto intervengono i tuoi partecipanti? Quanto i tuoi interventi sono monologhi (tutti zitti, io parlo e voi ascoltate !!)  e quanto invece sono dialoghi aperti?

La risposta a questa domande sicuramente dipende dalla tipologia di aula che abbiamo davanti (contenuti della lezione, obiettivi che ci siamo posti, livello culturale, età, maturità professionale… ecc), possiamo però sulla base di alcune riflessioni distinguere due fondamentali stili di conduzione di un’aula di formazione.

Definiamo due polarità: da una parte i “commentatori di slide” e dall’altra i “facilitatori” con l’importante avvertenza che non esiste uno stile unico che vada bene in ogni circostanza, con ogni aula, ma modalità diverse a seconda di chi abbiamo davanti.

Descriviamo brevemente le due figure.

I “commentatori di slide” fanno del Power Point la loro ancora di salvezza, il loro rifugio. Iniziamo a sfogliare e a commentare decine di slide all’ora, mostrando effetti di animazioni, immagini, grafici e tantissimo testo ed informazioni.

Hanno l’ansia di non finire nei tempi richiesti, quindi a volte velocizzano il commento cercando di arrivare per forza alla fine della loro presentazione. A volte sembrano essere incuranti dei segnali di stanchezza dell’aula, certi che il loro contenuto sia sempre di estremo valore per tutti.

lo sbadiglio del partecipante mostra denti cariati e tonsille devastate

il riferimento fugace all’importanza della pausa raccoglie applausi entusiasti

ma il formatore aziendale membro emerito dell’associazione avanza imperterrito come si legge su questo blog

A volte, magari all’inizio della nostra carriera di formatori, abbiamo tutti utizzato il nostro power point come “ancora”; ricordiamo che le slide sono solo un supporto non sono la presentazione.

Il “facilitarore” utilizza in maniera costante strumenti di partecipazione attiva: domande, test di autovalutazione, esercizi, casi di studio, role play a seconda della tipologia di aula e degli obiettivi che si pone. Porta la teoria, qualche slide, ma subito dopo si apre al dialogo sopratutto se è di fronte ad un’aula aziendale o comunque a persona con un certo grado di maturità lavorativa.

Anche se ha finito le slide e ha ancora un pò di tempo non si spaventa: utilizzerà gli ultimi minuti per approfondire qualche tema, rispondere alle domande, dare un esercizio finale di riflessione. Fa della partecipazione lo strumento per passare i contenut e stimolare il partecipante a mettere in pratica piccoli, ma graduali cambiamenti.

Utilizza la lavagna a fogli mobili per costruire la lezione con l’aula, lasciando al power point il ruolo di supporto: sulle slide ha comunque tutti i punti chiave che si è promesso di trasferire all’aula.

Un esempio di formatore molto coinvolgente

Tratto dal film “Lattimo Fuggente“. La seconda lezione del professor Kitting in cui si capisce molto della sua personalità e del suo carisma…

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For over 15 years I have been supporting HR Managers and entrepreneurs in designing and implementing training courses that integrate training, facilitation and consultancy in order to create awareness, internal culture and more satisfied organizations.

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Paolo Vallicelli.

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